lunedì 15 luglio 2013

Lo specchio delle sue brame

Eccoci giunti al terzo libro, il primo romanzo, scritto tra l'altro assieme alla mia socia Emanuela Tumiatti.
Lo specchio delle sue brame è un libro atipico (lo so, così dicendo corro il rischio di apparire come tutti quegli scrittori che attribuiscono alle loro opere un grado di innovazione e di unicità tali da poterli considerare capolavori inarrivabili), un giallo misterioso che si spande nel territorio del noir.
L'idea nacque nel 2010: avevamo all'attivo solo alcuni racconti (In cammino infatti è stato scritto dopo 'Lo specchio...') e una gran voglia di scrivere qualcosa che andasse al di là delle nostre abitudini e forse delle nostre possibilità (da lì l'idea del mutuo soccorso attraverso una scrittura a quattro mani). Così esposi a Emanuela quest'idea che avevo in testa: un uomo e una donna, un passato inconsapevolmente condiviso e un evento brutale che ancora oggi li condiziona nelle loro vite. Loro non si conoscono, ma sembra che il destino si stia mettendo in moto per farli incontrare e metterli di fronte a quel passato che li ha come 'interrotti'. Richard e Amanda, così si chiamano i protagonisti, sono persone con troppi problemi non risolti e le loro esistenze ne risentono in maniera pesante.
La storia si svolge attorno a questo evento brutale, un dramma che trova radici nell'infanzia dei protagonisti fino a deflagrare tragicamente nei loro vent'anni.
Qui non c'è la classica partita a scacchi con la logica, non c'è da smascherare il colpevole, l'arma, o il luogo del delitto. C'è il mistero di un passato nascosto, dimenticato, che un po' alla volta torna a galla, e presto si capisce che la ricerca non sarà tanto quella del colpevole, ma soprattutto quella delle vittime. Da lì si capirà il perché di ogni cosa, il perché dell'esistenza di Richard, il perché di quella di Amanda e soprattutto il perché il lutto che i due si portano dal passato non abbia permesso loro di avere una vita normale.
Oltre alla storia, nel libro ci sono un sacco di riferimenti espliciti e impliciti (a voi la sfida di trovarne il più possibile) alle nostre radici culturali sia letterarie che cinematografiche o televisive, e dei veri e propri omaggi a diversi generi di scrittura.
Scriverlo è stato molto divertente, ci abbiamo messo dentro tante cose, come in un sandwich ipercalorico e il risultato ci ha molto soddisfatto.
Non è un capolavoro, ci mancherebbe, ma è un libro che tiene compagnia e che si fa appoggiare sempre malvolentieri sul comodino... e a noi questo gratifica un sacco...
Buona lettura, se vorrete...

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