lunedì 8 luglio 2013

In cammino

In cammino è il mio secondo libro di racconti, è stato pubblicato nel 2011, sempre con la modalità dell'autopubblicazione tramite lulu.com. In realtà è più giusto usare la parola 'nostro' parlando del libro, perché l'ho scritto col mio amico di lunga data e compagno di mille avventure Antonio Zocchi: lui si occupava della poesia, io della prosa.
Sì, avete letto bene, poesia e prosa mescolate in un unico libro.
Diciamo subito che 'In cammino' è nato come testimonianza di un consolidato sodalizio che dura da oltre un quarto di secolo; ci sembrava bello poter suggellare questo rapporto con un qualcosa che lo testimoniasse concretamente, così ci era venuta l'idea, lui poeta di nicchia con all'attivo svariate pubblicazioni, io aspirante scrittore con molte idee e poco background, di creare un qualcosa che avesse un senso.
E 'In cammino' questo senso ce l'ha eccome.
Perché questa non è una semplice raccolta di racconti intervallata da alcune poesie, bensì è un'opera ambiziosa (magari anche troppo) che esplora le virtù e i vizi dell'umanità attraverso un viaggio (di qui il titolo 'In cammino') letterario nello spazio e nel tempo.
In parole povere abbiamo voluto rappresentare un percorso, ideale e non solo, dalla costa est a quella ovest degli Stati Uniti. Non un viaggio tutto d'un fiato, ma una serie di storie a sé stanti slegate dalle altre, ambientate in tempi diversi e con protagonisti sempre inediti. Il percorso è lo stesso compiuto dai padri pellegrini quando colonizzarono l'America, alla ricerca di nuovi spazi, di opportunità e occasioni, in una parola, di libertà.
Partiamo da Boston, in cui le ombre della madre Europa sono pesanti come quelle della famiglia della giovane protagonista Amy coinvolta, nell'America puritana dei primi anni sessanta, in un triangolo amoroso col suo professore di lettere, poi passiamo per la cosmopolita New York, dove tutti si è soli in mezzo a tutti e dove circa cent'anni fa una ancor più giovane immigrata italiana, Speranza Corti, incontra per la prima volta lo sfarzo e la magnificenza della grande metropoli inconsapevole dell'atroce destino che l'attende.
Il terzo racconto passa per Washinghton, in cui un reduce del Vietnam cerca di ricostruirsi una vita tra un'insperata resurrezione e un'altrettanto inevitabile ricaduta.
A New Orleans, invece, nei primi anni del nostro nuovo secolo, troviamo Daniel, ragazzino di colore in una famiglia povera con la madre malata di tumore. Non sarebbe mortale, ma l'assenza di soldi è la vera condanna che mette il giovane Daniel di fronte a una sfida tanto pericolosa quanto potenzialmente lucrativa: beffare una bisca clandestina grazie alle sue mostruose capacità mnemoniche.
Nel tragitto vero ovest ci fermiamo anche a Douglas, Arizona, proprio al confine del Messico. Douglas, polverosa e poco significante cittadina di frontiera, è la casa e il mondo di Rebecca, poliziotta di frontiera nei primi sessanta, una delle pochissime donne emancipate di allora, schiacciata da una vita che non le somiglia affatto e abbagliata da un fatto totalmente imprevisto, l'amore con un giovane immigrato clandestino.
Il sesto racconto fa tappa a Las Vegas, la città dell'ostentazione e dell'apparire. Il racconto più graffiante e cinico dell'intero libro, un omaggio a CSI alla vigilia del 21/12/2012, la famosa 'fine del mondo' dei Maya.
Poi, finalmente arriviamo a Los Angeles, dove un giovane ragazzo della provincia americana giunge dal Nebraska con pochi soldi e il cuore colmo di speranze: vuole fare la rockstar, ma imparerà che nella città degli angeli non tutto è oro quel che luccica.

In queste sette storie e nelle poesie che le collegano, c'è molto della condizione umana: l'amore, la speranza, il dramma, la guerra, la ribellione, l'innocenza e la sua perdita, la perfidia, la superficialità. C'è tutto ciò che ci caratterizza ancora oggi e non importa se queste sette schegge (peraltro ambientate in contesti storici REALI e fedelmente descritti) sono ambientate chissà dove e chissà quanto, perché, amici che mi leggete, i protagonisti di queste storie, potremmo essere anche tutti noi, domani, dopodomani o, perché no, anche oggi stesso.

Buona lettura.

PS: a fine agosto, attorno al 27 o 28, saremo a tetro al Costarena con una serata speciale dedicata a questo tributo all'amicizia tra me e Antonio a cura della compagnia TEN teatro sotto la sapiente guida di Graziano Ferrari e sicuramente avremo modo di parlarne in maniera più diffusa e precisa tra qualche tempo.
Sarà una grande serata...
Perché dico che sarà una grande serata? Perché 'In cammino' è un grande libro.

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